Le castagne di piccolo calibro? Diventano farina
I calibri più piccoli delle castagne? Non andranno più sprecati, ma diventeranno farina. Nasce una nuova filiera in Valle Susa per andare a rispondere a un’esigenza di vari castanicoltori che, da molti anni, lamentavano un mercato poco attento alle castagne e ai marroni di piccolo calibro, sottopagati. Un nuovo modello di sostenibilità e sviluppo per il territorio che sicuramente potrà poi essere emulato in altre zone del Piemonte e dell’Italia.
Capofila dell’iniziativa è il Mulino Valsusa che, dopo vari progetti avviati coinvolgendo gli agricoltori della Valle per tornare a coltivare zone montane e pre montane abbandonate con antiche varietà di grani, guarda ora al frutto del castagno, coinvolgendo, anche in questo caso, produttori locali di castagne e marroni.
«Torniamo a fare qualcosa che è nella storia della Valle di Susa e dell’Italia. Produrre farina con calibri piccoli, una farina che si realizzava 150 anni fa – spiega Massimiliano Spigolon, anima del Mulino Valsusa, che ha sede in un mulino del 1800 recuperato a Bruzolo, l’unico antico mulino della Valle tornato in funzione – Sarà macinata a pietra: nasce su un’esigenza specifica espressa dal territorio».
Per farla si è dovuto studiare, approfondire e riscoprire con i proprietari dei castagneti metodologie per essiccare e sbucciare le castagne, avviando così una nuova filiera di trasformazione. I produttori conferiranno al Mulino che trasformerà tutto in farina: l’idea è tutelare al massimo il territorio e, quindi, non saranno «accettate» castagne di altre zone, realizzando un prodotto 100% Valle Susa. Un prodotto antico ma anche nuovo, carico di profumi e di sapori, dal tipico color nocciola. Scomparsa per decenni dalle cucine italiane, la farina di castagne è ricca di fibre, proteine e vitamine, aiuta la flora batterica intestinale, combatte il colesterolo. Si utilizza per preparare svariate torte e biscotti, il celebre castagnaccio, ma anche crespelle, pasta fresca e gnocchi, frittelle e pancake, creme, panini.
L’obiettivo è ovviamente estendere e far crescere la filiera, coinvolgendo più produttori della Valle.