Il peperone di Capriglio: un cuore di Peperone

di Fabrizio Salce


Peperone di Capriglio - giallo

Il peperone di Capriglio: un cuore di Peperone

Viaggiando per l’Italia non è certo inusuale imbattersi in prodotti tipici la cui produzione non solo è limitata, ma è stata negli anni oggetto di riscoperta e salvaguardia. Ortaggi, frutti, legumi tutte realtà che un tempo, diciamo fino agli anni 50/60 del secolo scorso erano motivo di reddito e sostentamento per le popolazioni dei territori di provenienza.

Poi l’avvento e lo sviluppo industriale fu indiscutibilmente complice dello spopolamento delle aree rurali e il confine con la perdita di queste produzioni agricole si assottigliò fino a diventare quasi impercettibile. Le industrie, specialmente delle città del nord Italia, ma anche i cambiamenti dei sistemi di coltivazione, l’arrivo sui territori di prodotti da altre regioni ad un prezzo più conveniente e la modernità che avanzava implacabile con i suoi risvolti positivi e al contempo negativi. Tutti elementi basilari per la perdita di tanti frutti.

Peperone di Capriglio - piante

È stato soltanto grazie agli anziani dei piccoli paesi, dei borghi che hanno continuato, più per passione e rispetto delle tradizioni che per motivi economici, a portare avanti in piccoli appezzamenti le loro coltivazioni che oggi molte varietà sono state recuperate salvate. Persone che hanno conservato gelosamente semi e piante.

L’ultimo di questi prodotti particolari in ordine cronologico che ho incontrato sul mio cammino di lavoro è stato il Peperone di Capriglio. Capriglio è una piccola località in provincia di Asti, in zona è famosa per avere dato i natali a “Mamma Margherita” ovvero la mamma di Don Bosco, e il Peperone è piccino e si contraddistingue per la sua deliziosa forma simile ad un piccolo cuore.

È piccolo, vero, ma può arrivare a pesare anche 150 grammi a conferma che è un ortaggio carnoso, dalla pelle sottile e facilmente digeribile. I semi sono stati recuperati proprio dagli anziani del posto e oggi si sono affacciati alla sua produzione alcuni giovani.

Non tanti per la verità, meno di 10, ma indubbiamente dalla valenza fondamentale per la conservazione e la tutela del piccolo cuore. Un segno positivo che magari nel tempo si potrà tradurre in stimolo per altri che vorranno cimentarsi in questa tipologia di coltivazione.

Peperone di Capriglio - Sott'olio

Da 10 anni il Peperone di Capriglio è un Presidio Slow Food e in cucina si presta come ingrediente ottimale per svariate ricette. Ideale per essere ripieno, grazie alla carnosità e alla forma, magari con la carne, come si usa qui nell’astigiano, ma anche di riso erbe e formaggio, oppure arricchito con dei misti di verdure dell’orto sullo stile delle caponatine. Si presta molto bene anche alla conservazione in barattolo con olio aglio e timo.

Nei mesi freddi si selezionano i semi che daranno le piantine. Le stesse piantine vengono messe a dimora nel mese di maggio e alla fine di agosto si inizia con la raccolta. Stiamo parlando di una varietà tardiva motivo per cui in alcune annate la raccolta si protrae fino a metà novembre.

La produzione totale è molto limitata e varia dai 20 ai 30 quintali annui. Il mercato si basa principalmente sui privati della zona e sui ristoranti ma anche il Peperone di Capriglio un tempo raggiungeva mercati importanti come quelli delle grandi città. Spesso veniva coltivato sugli stessi terreni su cui cresceva il grano e questa rotazione era benessere per i contadini e per la terra stessa.

Oggi è tutto diverso ma il sapore del Peperone è alquanto interessante, il suo aspetto e i vispi colori giallo e rosso lo rendono bello alla vista e buono al palato. Tagliato a pezzi e intinto nell’olio e sale, magari accompagnato da un acciuga, è il degno antipasto delle tradizioni campagnole piemontesi, il classico pinzimonio che apre la danza dei desideri dello stomaco stuzzicando la fame.

Un incontro piacevole e saporito, un abbraccio affettuoso ad un prodotto della terra che per fortuna non abbiamo perso e che, con tutto il cuore, spero di ritrovare presto con altri giovani indaffarati per la sua coltivazione e produzione.

Un piccolo grande “Cuore” che con la sua bontà mi ha incuriosito: quella bontà che “Mamma Margherita” ha predicato e regalato per tutta la vita.

Peperone di Capriglio - cotti e ripieni

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