Nìuru Nìuru

Il Negroamaro, principe di Nardò


di Antonietta Mazzeo

Nìuru Nìuru

 

Viaggi nel Vino

di Antonietta Mazzeo

 

Nìuru Nìuru

 

La “bella Nardò”, adagiata sul versante ionico del tavoliere salentino, tra Lecce e Leuca, ha origini antichissime. Fu per secoli, un importante centro bizantino e, dal 1497 sotto la famiglia ducale degli Acquaviva, divenne il principale centro culturale del Salento, sede di Università, di Accademie e di studi letterari e filosofici: fu definito la Nuoua Atene litterarum. Il toponimo deriva etimologicamente dal termine illirico nar, che ha il significato di acqua, con probabile richiamo all’antica falda acquifera presente nel territorio; lo zampillo d’acqua, uno degli elementi raffigurati nello stemma civico, assieme al toro, richiama le mitiche origini greche della città. Scrigno di arte e natura, l’importanza culturale di Nardò trova riscontro in una straordinaria ricchezza di palazzi, chiese, cappelle e singoli dettagli architettonici che la rendono una delle più belle città del barocco leccese; ne sono testimoniaza, tra gli altri, Piazza Salandra (foto 1), nel cuore della città, che è stata l’incantevole scenografia di moltissime pellicole del cinema italiano e internazionale, la Guglia dell’Immacolata, l’antico Sedile con la statua di San Gregorio Armeno; il palazzo settecentesco dell’Universitas; l’orologio Caccialupi, la fontana del Toro, simbolo  di  Nardò e la chiesa di San Domenico. Magnifico esempio di barocco scolpito nel carparo. sono la Cattedrale, la

 

 

chiesa1

Chiesa di San Giuseppe e la cinquecentesca chiesa di Sant’Antonio da Padova. A pochi chilometri da Nardò, il mar Ionio bagna le frazioni di Santa Maria al Bagno (foto 3), Santa Caterina e Sant’Isidoro; una lunga affascinante costa ricamata tra le rocce dal mare cristallino. Qui si trovano due oasi naturali, il Parco di Porto Selvaggio (foto 2), e la Palude Capitano (foto  a 4) con la grande pineta. La campagna neretina, tra ulivi secolari e distese di vigne, è costellata da masserie, molte delle quali fortificate. Patria dell’oliva Cellina, Nardò produce un ottimo olio extravergine e vino di qualità. A seconda dei periodi e delle ricorrenze è possibile degustare, tra gli altri, la puccia (Il pane più tipico), le friseddhre (ciambelle biscottate), le pittule (palline di pasta lievitata fritte), la scapece (piccolo pesce infarinato e fritto), i pampasciuni (cipolline selvatiche) i panzerotti, i rustici (dischi di pasta sfoglia ripieni), i pasticciotti e i dolci di pasta di mandorla.

 

 

 

 

 

Il Salento è terra ricca di storia enoica, nelle quale i “vitigni autoctoni” sono figli dell’emigrazione di uomini e di piante, che qui si sono acclimatati e hanno trovato dimora, sviluppandosi e riproducendosi, creando colture e culture. Le origini del vitigno Negroamaro sono sicuramente orientali, con tutta probabilità greche o balcaniche; molti studiosi fanno risalire la sua comparsa all’epoca della colonizzazione

greca del Salento, intorno all’VIII sec. a.C.. L’origine del suo nome non è  certa, il termine “amaro” potrebbe essere riferito all’imponente presenza di tannini, o anche il fatto che in passato la macerazione sulle bucce era molto prolungata, per cui al termine della fermentazione si avvertiva una forte prevalenza di sostanze amaricanti e un nettare molto scuro, ma al contempo potrebbe derivare dalla lingua greca “mavro” che significa negro e che insieme al termine latino “nigro” avvalorerebbe la considerazione di impenetrabilità del suo colore.

Iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite dal 1970, vitigno di ottima vigoria, garantisce produzioni regolari, predilige climi caldi e asciutti e terreni argilloso-calcarei. Giunge tardivamente a maturazione, di norma tra la fine di settembre e la prima quindicina di ottobre. In passato era coltivato con un sesto straordinario per le terre salentine, che per oltre un secolo è stato il simbolo della campagna: l’alberello. Oggi questo sistema di allevamento è ancora presente, accanto al più moderno cordone speronato. Attualmente in Puglia sono circa 12.000 gli ettari vitati di Negroamaro.

Il grappolo ha media grandezza, forma conica; serrato, diventa più spargolo con l’aumento di età della vite, la morfologia può variare sensibilmente dato il grande numero di cloni disponibili. Acino medio, con buccia da spessa a sottile a seconda dnardo corretto6el biotipo, pruinosa, di colore nero violaceo, particolarmente ricca di polifenoli come il resveratrolo, di acidi fenolici e di antociani, dei quali la malvina rappresenta circa il 38%. Polpa succosa, dolce e sapore neutro. Potremmo definirla un’uva completa per il giusto equilibrio tra acidità, sostanze coloranti e grado alcolico. I vini ottenuti dal Negroamaro hanno un carattere molto forte, che unisce il profumo dei frutti, con l’amarezza della terra, è un’uva  estremamente

 

 

 

 

 

versatile, molto utilizzata anche per la vinificazione in rosato. Vinificato in purezza o in blend, tradizionalmente con la Malvasia Nera o con il Sussumaniello. Negli ultimi anni non pochi produttori lo hanno “sposato” anche con il Primitivo. Molto  noto il Salice Salentino DOC che, per disciplinare è ottenuto attraverso un blend di uve Negroamaro  85% e Malvasia Nera 15%, la quale, affievolisce le caratteristiche note amarognole tipiche del Negroamaro.

Attualmente l’utilizzo del Negroamaro è previsto in ben 13 DOP regionali (delle 28 presenti in Puglia), si trova inoltre anche nel disciplinare della DOP Rosso Cerignola.

 

” …di colore rubino scuro e profondo impenetrabile, lente e dolci lacrime, testimoniano il suo carattere, forte e generoso. Olfatto d’impatto floreale, gioioso, ampio, di grande eleganza, note di frutta rossa matura, tabacco da pipa, cioccolato, infinita persistenza…

In bocca arriva con una nota quasi arrogante di tannino e acidità, che lasciano il posto, al secondo sorso, ad una persistenza avvolgente, strutturata e ampia. Il ritorno delle note olfattive completa il gusto. Di lunghissima persistenza. Bevibilità immediata, grandi aspettative di lunga vita. Vino che merita la paziente attesa del suo giusto riposo in cantina …”

 

Vinificato in diverse tipologie, dal rosso allo spumante (sia versione Martinotti che Metodo Classico), dalle particolari e innovative proposte di bianchi profumati ed equilibrati, al rosato che merita particolare attenzione, perché può fregiarsi del titolo di primo vino rosato    imbottigliato a livello nazionale. Era infatti il 1943, quando il rosato da Negroamaro e Malvasia nera, Five Roses, (90 per cento Negramaro e 10 per cento Malvasia Nera), con quel particolare color corallo acceso, conquistò gli Stati Uniti.

Il Negroamaro si abbina benissimo con i piatti della ricca tradizione Salentina, con la pasta fatta in casa, le tipiche Sagne, o con le polpette al sugo. Si abbina bene anche con carne di agnello o con i tipici “gnomerelli”, involtini di frattaglie legati con budello, alla carne rossa e ai formaggi ben stagionati nella tipologia rossa.

Il Negroamaro, è stato il protagonista del Puglia Press Tour® Terre Negroamaro, un’interessante panoramica sulle cantine, le antichissime tradizioni, la cultura enogastronomica e la natura, delle zone vitivinicole pugliesi, organizzato dal Movimento Turismo del Vino Pu- glia, in collaborazione con il Comune di Nardò. Il Principe di Nardò è stato consacrato nell’evento conclusivo del tour “Nero  Nero, il Negroamaro a Nardò” tenutosi presso il Relais Monastero Santa Teresa di Nardò. Un esclusivo wine tasting di Negroamaro abbinato alle eccellenze gastronomiche neretine, iniziativa inserita nella più ampia programmazione progettuale dal titolo “La Puglia del vino nelle fiere internazionali”, presentata dal Consorzio Movimento Turismo del Vino Puglia al Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale della Regione Puglia. Protagonisti della manifestazione i vignaioli delle province di Taranto, Brindisi e Lecce, produttori di Negroamaro, consorziati al Movimento Turismo del Vino Puglia:

Carvinea Carovigno (Br),

  • Due Palme – Cellino San Marco (Br),
  • Cantina di San Donaci – San Donaci (Br),
  • Paolo Leo – San Donaci (Br),
  • Tormaresca San Pietro Vernotico (Br),
  • Cantina Petrelli – Carmiano (Le),
  • Cupertinum – Copertino (Le),
  • Marulli – Copertino (Le),
  • Palamà -Cutrofiano (Le),
  • Castel di Salve – Depressa di Tricase (Le),nardo corretto7
  • Cantele – Guagnano (Le),
  • Claudio Quarta – Guagnano (Le),
  • Feudi di Guagnano – Guagnano (Le),
  • Apollonio – Monteroni di Lecce (Le),
  • Schola Sarmenti – Nardò (Le),
  • Bonsegna – Nardò (Le),
  • De Falco – Novoli (Le),
  • Leone de Castris – Salice Salentino (Le)
  • Duca Carlo Guarini – Scorrano (Le),
  • Mottura – Tuglie (Le),
  • Varvaglione Leporano (Ta),
  • Felline – Manduria (Ta),
  • Produttori vini Manduria Manduria (Ta),
  • Trullo di Pezza Torricella (Ta),
  • Antica Masseria Jorche – Torricella (Ta).

 

 

 

 

 

l’ospitalità le cantine e la ristorazione

 

Nardò è il luogo ideale per chi ama il turismo enogastronomico, artistico e naturalistico, dove il pregio naturale, è molto di più, della sua descrizione geografica, il valore artistico, la memoria storica, la qualità del prodotto, non sono mai privi del contesto ambientale; la percezione varia a seconda delle emozioni che l’ospitalità è in grado di suscitare nel viaggiatore. “L’enoturismo è”, conoscere realtà tanto antiche quanto preziose, incontrare chi con intuizione, passione e sacrificio, fa della propria vita, ogni giorno, un’opera d’arte. Storie incredibili, di fatica, coraggio e passione, che fanno sognare, lasciando impressi i volti di tutti quelli che sono diventati lo specchio di un territorio ricco di fascino e cultura.

L’arte, in tutte le sue forme, è il più potente mezzo di espressione, linguaggio e comunicazione. La sensibilità e il gusto che diventano amore per l’arte, rendono l’uomo capace di sfumature, intuizioni, percezioni, sentimenti che si traduco- no in amore per il bello e per la vita. Le emozioni e le sensazioni evocate dalle degustazioni dei vini sono state abbinate, ad un  artista o ad un opera. Vino e arte sono entrambi prodotti della cultura e dell’ingegno, incarnano la bellezza quotidiana e contemporaneamente costituiscono la porta verso un mondo senza spazio ne tempo. Vino e arte attraversano i sensi, generando estasi, critiche o semplici apprezzamenti.

Il Relais Monastero Santa Teresa di Nardò (foto a lato), è il primo Albergo Diffuso nato sul territorio ne- retino, offre ai propri ospiti la possibilità di soggiornare nelle splendide camere ricche di storia. Vi è inoltre la possibilità di ammirare, e all’occasione acquistare le opere d’arte dell’esposizione temporanea e permanente nelle magnifiche sale del monastero Santa Teresa, oppure perdersi nella lettura di un interessante libro della biblioteca internazionale al piano nobile del   palazzo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sambiasi, nelle grandi sale affrescate. Situato nel cuore del centro storico di Nardò, all’interno di un palazzo medievale che prende il nome dall’antico balcone barocco (mignano appunto) scolpito in pietra leccese, il Relais Il Mignano (foto in alto), struttura, recentemente rinnovata mantenendo inalterata l’architettura originaria, offre agli ospiti un perfetto equilibrio tra il comfort e lo stile, in ambienti eleganti arricchiti da mobili d’epoca. Il ristorante propone i piatti tipici del territorio a base di prodotti biologici a chilometro zero.

 

 

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Tra immense distese di vigneti di Negroamaro e malvasia, accarezzati dalle brezze marine, nella zona dop del Salice Salentino sorge, in provincia di Brindisi la Cantina San Donaci (foto in basso), testimonianza di una lunga e appassionata storia cooperativa di legame e valorizzazione del territorio salentino e della sua gente.Ottenuto da uve Negroamaro, Primitivo e Malvasia Nera, piantate nel tradizionale sistema alberello, questo vino viene affinato in barrique, e successivamente affinato in bottiglia.Contrada Del Falco Salento IGP Tradizione, forza, carattere, aromaticità. Colore rubino, profondo, tipico del Nìuru Nìuru. L’olfatto regala, frutti rossi (mirtilli, lamponi, more) spezie cacao e tabacco. Avvolge tutta la bocca, con un’ importante nota balsamica, persistenza lunga ed elegante.

 Sensazione: Nota balsamica – Artista: Aldo Minghozzi – I paesaggi Marini

 

 

Quella della Apollonio Casa Vinicola di Monteroni di Lecce (LE) è la storia fonda di una famiglia che con la sua dedizione e passione ha esportato la qualità della tradizione vinicola salentina nel mondo. Le sue radici nel Basso Salento dell’Italia unificata dal 1870, dove il vino è pane. Il marchio Apollonio si distingue anche per la grande attenzione al mondo della


cultura: il Premio Apollonio, viene conferito ogni anno a pugliesi di nascita o di adozione che si sono distinti in campo artistico, culturale, sportivo, portando lustro alle bellezze della regione.

 

Terragnolo 2012 Negroamaro del Salento IGP Negroamaro 100 %

Affinamento rovere di Slavonia

 

Rosso rubino intenso con riflessi luminosi, visivamente profondo. Al naso fruttato intenso e ampio, frutti rossi (more di gelso) sottobosco, mandorla tostata. Ingresso in bocca, secco, caldo e morbido, lunga ed elegante persistenza.

 

Sensazione: Ricchezza Olfattiva – Artista: Giuseppe Arcimboldo – ritratti burleschi, trompe l’œil, con elementi ortofrutticoli. Sorta nei primi del Novecento, sulle rovine di una costruzione di età tardo medievale a poca distanza da Cellino San Marco (Br), la Masseria Li Veli, venne acquistata nel 1999 dal marchese Antonio de Viti de Marco (oggi Li Veli è di Edoardo ed Alfredo Falvo), che la trasformò in cantina, facendone un’azienda vitivinicola presa a modello in tutto il Meridione.

 

Primonero

Salento IGT Negroamaro Vitigno Negroamaro

Tappo vite, affinamento in  acciaio.

 

Vino giovane, che non pretende di essere atteso. Le caratteristiche del vitigno si ritrovano nella freschezza e pulizia di questo vino. Gioviale e di carattere.

 

Sensazione: Giovialità e Freschezza – Artista: Arianna Greco – Bacco fanciullo

La cantina dell’Azienda Vitivinicola Bonsegna è situata nel centro di Nardò, in una costruzione risalente agli inizi del ‘900, con caratteristiche volte a ogiva, tipicamente leccesi. Il rispetto della natura e delle piante e l’utilizzo di sistemi di produzione integrata costituiscono gli aspetti principali di questa realtà aziendale. Qui si coltivano, uve autoctone di Negroamaro, Primitivo e Malvasia Nera di Lecce. I vini esprimono il forte legame di Bonsegna all’ambiente e alle tradizioni tipiche del territorio leccese.

 

Danza della Contessa

Nardò rosso DOC

Negramaro 50% Primitivo 50%

 

Vinificazione separata di uve selezionate, di Primitivo e Negroamaro, successivo assemblaggio, maturazione in piccole botti e affinamento in bottiglia, per questo vino dal carattere danzante.

Colore nero, intenso e profondo, d’impatto; al naso note di frutta rossa matura e spezie, tabacco e frutta rossa. Al palato  elegante e raffinato, la presenza di acidità, alcolicità e tannino morbidamente presente accompagnano i lunghi e persistenti sorsi.

 

Sensazione: Carattere danzante

– Artista: Salvador Dalì – La danza del tempo

 

 

 

Nel 1999 nasce a Nardò, una delle più belle storie di viti e mani forti, la Cantina Schola Sarmenti, una grande espressione del prezioso territorio del Salento.

I vigneti situati a pochi passi dal mare, coltivati con vecchi sistemi, rispettando i cicli naturali della Terra, i vini sono frutto di un’attenta scelta delle migliori uve da vitigni autoctoni. Schola Sarmenti antico simbolo dell’enologia salentina è espressione di qualità  in ogni sua sfumatura. Dal sorriso con cui ti accoglie, alla passione con cui vengono raccontati e serviti i prodotti, al sapore, all’immagine stessa dei propri vini, all’attaccamento e al rispetto per il territorio, la luce nello sguardo del “Cuore Mio” (Corimei).

 

Corimei

I.G.T. Salento Rosso dolce Primitivo 100%

Vendemmia tardiva con leggero appassimento sulla pianta, da vigneti di 65 anni.

Concentrazione di frutti rossi (amarene sottospirito) spezie dolci, una dolcezza non stucchevole avvolge il palato, accompagnata da leggera acidità, che invoglia al successivo emozionante sorso.

 

Sensazione: La passione – Artista: Sandro Botticelli – Madonna della melagrana – Il cuore “nascosto” di Botticelli.

 

 

 

 

  La Masseria La Cornula con i suoi 400 anni di storia, racconta la grande ospitalità della Terra d’Arneo. Il termine “La Cornula” rimanda al dialetto Salentino e indica la pianta del carrubo “La Cornula” non è una semplice denominazione, ma un simbolo inconfondibile del territorio.

La Cornula è una struttura unica in cui comfort e innovazione si integrano perfettamente con l’architettura tradizionale salentina donandole un fascino unico e inconfondibile. Parte integrante delle attività è l’Azienda Agricola, che dà vita ad una produzione di Olio Extravergine d’Oliva di buona qualità ; all’interno della Masseria trova spazio un Oil Bar, luogo ideale per degustare gli oli prodotti e muovere i primi passi nel mondo dell’EVO.

Ogliarola

Olio Extravergine di Oliva Monocultivar  Ogliarola All’olfatto fruttato verde di media intensità, sentori di carciofo, pomodoro ed erba tagliata. All’assaggio si confermano i profumi percepiti, piccante ed amaro armonicamente equilibrati.

 Sensazione: Carattere forte del territorio

Artista: Michelangelo Buonarroti – Il Mosè

 

 

 

 

 

 

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La cantina storica di Mottura Vini, una splendida tenuta di fine 800 dal respiro barocco, si trova a Tuglie (Le), qui i vigneti, trovano un habitat perfetto su terreni calcarei, argillosi e tufacei, ricchi di componenti ferrose, fra le brezze di mare, di monte e di lago. Nel “tacco d’Italia” ci sono storie di donne e uomini legati indissolubilmente alla terra, nella famiglia Mottura questo amore si trasmette da circa 80 anni, questa passione ha i colori e i profumi del vino.

 

Villa Mottura

Negroamaro del Salento Rosso IGT

Negroamaro con una piccola % di Malvasia Nera.

Il carattere del Negroamaro incontra l‘aromaticità della Malvasia Nera

Colore rubino intenso e profondo, ricchezza di morbidezza evidenti, lente lacrime scendono lungo il bicchiere. Al naso intensamente e ampiamente profumato, frutti di bosco, mandorle, fiori leggermente appassiti. Al gusto è avvolgente, caldo, morbido, accattivante.

Sensazione: L’eleganza – Artista: Claude Monet – Le Ninfee

 

 

 

Le Cantine De Falco nascono nel 1949 a Novoli (Le), fiorente centro di produzione vinicola del Salento; punto di riferimento del settore vinicolo del Salentino da oltre mezzo secolo. I vigneti di Negroamaro, Malvasia e Primitivo, sono ubicati tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto, terre vocate alla grande e affermata produzione dei vini. Le Cantine de Falco sono promotrici e principali attori del “progetto qualità” attraverso la coltivazione di uve particolarmente rare e pregiate, frutto di una sinergia con i viticoltori locali che ha dato vita alla linea “Artiglio.

Nel cuorepulsante di Nardò, un suggestivo vicolo affacciato su Piazza Salandra, ospita una proposta gastronomica per veri buongustai l’Antica Macelleria Fai.

La sala che ospita la braceria è stata riportata al suo originario splendore dopo una lunga ristrutturazione, e rivisitata in uno stile che mescola il legno e il ferro, alla leggerezza diffusa di arredi semplici, di gusto e originalità.

Passione autentica, materie prime stagionali, ricerca e attenzione per la qualità, sono i principali ingredienti di una sorprendente cucina tradizionale, mai banale,

sempre in equilibrio tra semplicità e eleganza.

 

 

 

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Salore

Salice Salentino Negroamaro DOP Uvaggio: Negroamaro 100% Territorio: comuni di Salice Salentino, Guagnano, San Pancrazio

 

Dalla lunga fermentazione, l’affinamento in piccole botti, nasce questo prezioso prodotto, figlio della sua terra, del suo sole, e dalla sua gente. Intenso e profondo rubino, con lacrime dense e lente. L’olfatto si apre con note ricche e tipiche del vitigno con frutti rossi, spezie. Intenso, corposo, caldo,  avvolgente e molto persistente.

 

Sensazione: Avvolgenza e persistenza – Artista: Francesco  Hayez

– Il Bacio

 

La storia dei vini rossi a base Negroamaro, ci  narra di un  periodo vitivinicolo pugliese, durato decenni, dedito alla produzione quantitativa sia di uva che di mosto e vino, non è un caso che il Negroamaro sia la sesta bacca nera più prodotta in Italia.

Ma poi le cose sono cambiate, i primi risultati giunsero nel 1975 quando un vino da uve Negroamaro in purezza vinse il concorso Enologico di Milano. Amati da Luigi Veronelli, questi vini a base di Negroamaro vennero poi celebrati da Robert Parker (1991) e perfino l’Oxford Wine l’enologia salentina e i suoi «warm climates wines» (vini da climi caldi e asciutti). La strada è stata tracciata, nuove mani e nuove menti nei campi e in cantina, hanno innalzato gli standard qualitativi portando la viticoltura pugliese al giusto posizionamento nel panorama enologico nazionale ed internazionale.

Sicuramente “complice” di questo successo, è stato lo studio anche creativo di nuove soluzioni legate al marketing, la dinamicità degli imprenditori, e l’investimento di capitali. Ma non meno a questo successo, ha contribuito lo stretto legame fra enogastronomia, cultura e turismo, di cui il Movimento Turismo del Vino Puglia, è ambasciatore.

Le emozioni interiori, suscitate dall’esperienza personale e derivanti dal “contatto diretto” con la coltura e cultura di un territorio, stimolate dall’enoturismo, sono lo strumento ideale per incentivare e promuovere, il comune desiderio di visitare a conoscere.

Non dobbiamo pertanto stupirci se il successo del Negroamaro e dell’enologia pugliese, sia proporzionalmente cresciuto anche, e soprattutto, per la crescita dell’attrazione turistica di una terra ricca e generosa.