Apre Battirame 11, orto, cucina e bar a Bologna

Un progetto che unisce No profit e impresa privata per la rivitalizzazione degli spazi agricoli marginali


di Antonietta Mazzeo
Battirame 11, Bologna

Apre Battirame 11, orto, cucina e bar a Bologna

Il progetto Battirame 11, nasce dall’incontro tra l’artista catalano Joan Crus, presidente della cooperativa sociale Eta Beta e lo chef Massimiliano Poggi, espressione della tradizione gastronomica del territorio, interpretata con creatività in stile contemporaneo.

Uno spazio di sostenibilità attiva, condivisione, accoglienza e creatività, circondato dagli orti urbani di Eta Beta, frutto di terreni strappati all’abbandono, ottenuti in gestione dal Comune, e coltivati senza l’uso di chimica, dove Massimiliano Poggi trasferirà da maggio a settembre la truppa del suo noto ristorante di Trebbo di Reno, a cui saranno affiancati anche alcuni dei ragazzi con fragilità seguiti da Eta Beta.

A sostegno del progetto, inserito nel programma “Estate Metropolitana” Il Comune di Bologna e LegaCoop Bologna come hanno testimoniato, alla conferenza stampa di presentazione, dall’assessore alla Cultura e al Turismo Matteo Lepore, che nel ringraziare tutti coloro che si sono impegnati in questo importante progetto dove ristorazione e sociale si sono messi assieme creando buona cucina, inclusione e ambiente, nell’occasione ha dato comunicazione dell’approvazione della DECO (denominazione comunale) del tortellino bolognese; e la presidente di LegaCoop Bologna Rita Ghedini, che ha evidenziato come Eta Beta rappresenti l’esempio concreto di come la cooperazione sociale di inserimento lavorativo possa utilizzare la creatività per dare nuove risposte “resilienti” sia in tempi ordinari, sia in momenti straordinari come quello che stiamo vivendo. Un’opportunità lavorativa per le persone con disagio psichico e fisico, ed altre,  che cercano socialità e riscatto attraverso il lavoro,  che, grazie a Eta Beta, riescono a costruirsi nuovi progetti di vita.

Chi vorrà calarsi in questa nuova dimensione potrà,  prendere un aperitivo o cenare immerso in una bucolica ambientazione, animata dalle opere di Joan Crus, tra piante, fiori, aromatiche, rampicanti, cornice di una proposta enogastronomica esclusiva, una “cucina di campagna”, con un ruolo attivo nella tutela e nella valorizzazione del territorio e della cultura bolognese, basata sulla filosofia del rispetto, la cacciagione da caccia conservativa, necessaria per l’equilibrio dell’ecosistema, il pesce di fiume, perché il mare è eccessivamente sfruttato e gli animali da cortile, perché i bovini qui una volta erano animali da lavoro e non da carne; materie prime eccellenti, “prodotti buoni”, stagionali, che identificano la nostra cultura; Il pescatore rispettoso del mare, l’allevatore dei i suoi animali, il contadino  rispettoso della terra che coltiva.

Il ristorante che può accogliere fino a 80 persone, sarà aperto solo a cena e propone  un menu degustazione tematico a prezzo fisso (50 euro a persona per quattro portate, inclusa una bottiglia di vino) che cambia settimanalmente.

Ad accompagnare le preparazioni dello chef Massimiliano Poggi, fulcro di Ingrediente Italia, i vini della azienda vitivinicola Umberto Cesari, che condividerà, per alcune settimane, il palcoscenico con piccoli produttori locali. Camera con Vista Bistrot offrirà la possibilità di degustare una selezione di drink a basso impatto alcolico, abbinati a essenze prodotte dai vivai della Cooperativa Sociale Eta Beta.

Nato nel 2016 dal recupero di una casa colonica ottocentesca alla periferia della città, quartiere Roveri, Spazio Battirame torna a vivere come spazio di condivisione, per riscoprire il rapporto tra città e campagna, precisa testimonianza dell’importanza di rigenerare gli spazi agricoli intorno alla città, nell’ottica di valorizzare la prima periferia di Bologna, perché  da questo passa la rigenerazione del territorio e del tessuto economico e sociale.

Una grande sfida particolarmente sentita da Massimiliano Poggi, che dopo aver ricevuto tantissimo dalla città di Bologna, alla quale appartiene da sempre, sentiva il dovere di fare di più. Un progetto che valorizza spazi comuni, periferie e aree industriali dismesse, per restituire alla città aree verdi fruibili, angoli di incontro, socialità e convivialità, una sorta di vetrina, su cosa genera sviluppo a favore di tutti. È l’incontro tra professionisti dell’agroalimentare, Istituzioni e sociale, che può  generare quello sviluppo sostenibile che tutti vorremmo.