Alcol sì, alcol no?

effetti alcol, bicchieri di cocktail
 

In clima di festività, anche se limitati dalle restrizioni imposte dalla pandemia COVID-19, quanti di noi hanno comunque avuto un po’ più di indulgenza nei confronti di un cocktail in più o un buon bicchiere di vino o di un rinfrescante boccale di birra? Credo in tanti: l’alcol è un piacere, una coccola, un mezzo di socializzazione e non è quindi un caso che spesso rappresenti l’elemento culminante di una giornata. Se è andato tutto storto mi coccolo e se è andato tutto bene festeggio! Andiamo a scoprire, però, gli effetti dell’alcol.

 

Al di là della capacità che ha l’alcol di farci “stare bene”, di accompagnarci nei diversi momenti della giornata, direi che è più che lecito chiederci se questa compagnia è qualcosa di veramente buono per noi. E questa domanda me la pongo (e ve la pongo) come medico in assoluto amante del vino e di diverse altre bevande alcoliche. Ma la risposta che leggerete nelle prossime righe è proprio il motivo che, pur da amante passionale e appassionato, ogni giorno mi permette di avere un atteggiamento più rivolto all’astinenza che al consumo. Credo che il lavoro serio e onesto di un medico sia quello di dire, purtroppo, come stanno le cose, informando e mettendo in guardia le persone (a costo di essere impopolare), lasciando poi alle stesse persone la libertà di agire secondo la propria responsabilità.

 

Da medico, intanto, vi dico che sono contro uno slogan come “bevi responsabilmente” perché è quanto di più ambiguo ci sia e tutto fa, meno che darci elementi per essere responsabili!

Si è veramente responsabili solo se si conosce effettivamente gli effetti dell’alcol sul nostro organismo.

Purtroppo le informazioni non sono così evidenti, a livello mediatico, tali da farci immediatamente capire quali sono gli effetti dell’alcol.

 

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nei paesi industrializzati l’alcol rappresenta il 2% delle cause di mortalità nel suo complesso. Un dato significativo è quello legato agli anni di vita persi: l’alcol incide fino al 10% di anni di vita persi (contro il 2% delle droghe!).

La limitazione, o meglio il divieto di alcolici, rappresenta uno dei 12 punti cardine del Codice Europeo contro il Cancro. Proprio in questo Codice si legge “L’alcol è la causa di diversi tipi di cancro (bocca, esofago, gola, fegato, intestino crasso e seno). Le cause possono essere diverse: l’alcol viene metabolizzato nel nostro corpo in sostanze cancerogene, danneggia le cellule epatiche e può aumentare i livelli di alcuni ormoni come gli estrogeni, che a loro volta possono aumentare il rischio di cancro al seno. È quindi importante limitare, o meglio ancora evitare del tutto, il consumo di bevande alcoliche.”

 

L’Istituto Superiore della Sanità ci spiega, nel portale Epicentro, come crescano le evidenze del nesso causale tra il consumo di bevande alcoliche e alcuni tipi di cancro, come quelli al seno e al colon-retto, il cui numero potrebbe essere sostanzialmente ridotto con efficaci politiche di prevenzione e sensibilizzazione dei consumatori. Secondo l’OMS l’11% dei casi di cancro legati all’alcol sono associati a consumi moderati. Man mano che aumentano le quantità consumate, poi, aumenta anche il rischio, che cresce ulteriormente se alle bevande alcoliche si aggiunge il fumo di tabacco.

Secondo l’Oms, chi beve e fuma ha un rischio 30 volte più alto di sviluppare tumori del cavo orale, dell’orofaringe, della laringe e dell’esofago. Certamente l’aumentato rischio tumorale è la conseguenza più grave del consumo cronico di alcol. Ma ci sono molti altri effetti dell’alcol!

 

Gli effetti dell’alcol sul nostro organismo

L’assunzione di alcol interferisce con la concentrazione e con le performance cognitive perché altera il metabolismo di un neurotrasmettitore fondamentale: la noradrenalina.

Secondo recenti studi, ciò che viene compromesso è l’azione della noradrenalina su specifiche cellule nervose, nelle zone del cervello deputate alla vigilanza e alla concentrazione, in particolare, in alcune aree della corteccia e del cervelletto.

Ma non è tutto: un ulteriore studio associa il consumo significativo al rischio di eventi cardiovascolari gravi in chi soffre di fibrillazione. Più di 9 mila soggetti con Fibrillazione Atriale (una particolare forma di aritmia cardiaca) sono stati classificati in quattro gruppi in base alla quantità di consumo di alcol: astemi-raro, leggero (<100 g / settimana), moderato (100-200 g / settimana) e pesante (≥200 g / settimana).

 

I dati sugli eventi avversi (ictus ischemico, attacco ischemico transitorio, infarto) sono stati raccolti per 1-2 anni.

Inequivocabilmente si è visto che il consumo pesante di alcol aumenta il rischio di eventi avversi nei pazienti con Fibrillazione Atriale, mentre il consumo di alcol leggero o moderato non lo fa.

L’utilizzo di alcol porta poi al rilascio di diverse sostanze di tipo infiammatorio, provoca diverse alterazioni metaboliche (tra cui ipoglicemia, aumento di trigliceridi nel sangue), accumulo di sostanze tossiche nel fegato, favorisce l’osteoporosi e la gastrite e, per finire, porta diversi tipi di alterazioni ormonali.

 

Direi che, a questo punto, vi ho talmente depressi che andrete subito a stappare una bottiglia per tirarvi su!

Ma allora, da tutto questo, può venir fuori un messaggio positivo? Possiamo o no concederci il piacere dell’alcol? C’è veramente un modo di bere responsabilmente? Intanto, bere responsabilmente significa avere una misura precisa nel farlo e questa misura implica due aspetti: a) possibilmente non bere tutti i giorni b) stare sotto i 60 grammi di alcol alla settimana.

Ma come, così pochi? Attenti, 60 grammi di alcol a settimana non sono poi così pochi: equivalgono a 5 bicchieri di vino da 13 gradi!

 

Eh sì, perché quando voi bevete 100 grammi di vino non bevete 100 grammi di alcol. Per capire quanti grammi di alcol sono contenuti nella vostra bevanda dovete fare questa semplice operazione, a partire dalla gradazione alcolica della bevanda: (quantità di bevanda) x (gradi alcolici/100) x 0,79. Per esempio, se vogliamo bere un bicchiere da 100 ml di un vino da 13 gradi, avremo: 100 x 0,13 x 0,79 = 10,27, che sono i grammi di alcol che abbiamo consumato.

Ecco, quindi, trovata la formula per bere responsabilmente, facendo in modo che il bere sia un piacere, un’apertura ad una affascinante cultura, un’esperienza sensoriale appagante, senza che la nostra salute ci rimetta! Cin Cin!


Primo Vercilli

medico dietologo nutrigenetico
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