Adesso dico la mia!

La longevità nel piatto: ultima parte


 

Cari amici, questo percorso relativo a come favorire la longevità attraverso il cibo, ci ha accompagnato per parecchi mesi e mi sembra ora il caso di arrivare a delle conclusioni. Per maggiore schematicità e chiarezza, suddividerò in punti i miei personali commenti.

 

 

PRIMO PUNTO

Intanto una prima domanda: quanti di voi, leggendo i miei articoli, hanno pensato che quanto io proponevo fosse effettivamente fattibile?

Il primo punto è la fattibilità, la sostenibilità nel tempo.

Se ciascuno di voi paragona la sua attuale alimentazione con quanto io ho proposto, è indubbio che la maggior parte troverà una differenza abissale.

Questo però è un aspetto decisivo: dobbiamo implementare il piano alimentare per la longevità solo ed esclusivamente se, poi, lo riusciamo ad adottare per tutta la nostra vita. Vi assicuro che non ha alcun senso fare qualcosa a metà strada.

Vedete, nelle zone in cui la popolazione è più longeva ci sono comunque 2 aspetti estremamente importanti:

a) la genetica;

b) la cultura del luogo.

 

Chi, in quelle zone, mangia in un certo modo, ha una cultura alimentare tramandata da generazioni: non ha fatto alcuna fatica a mangiare così, perché, fin da quando è nato, i ritmi e la composizione dei pasti erano quelli. Non possiamo quindi prendere come esempio per noi quello che mangiano le popolazioni più longeve.

Per loro è stato facile, per noi (in virtù di una promessa di longevità) sarebbe abbastanza traumatico.

Tenete poi conto che, come ho detto, c’è un importante aspetto genetico, che potrebbe, in effetti, inficiare parzialmente i nostri sforzi.

 

 

SECONDO PUNTO

Ci sono studi che dimostrano come cambi di dieta particolarmente rigidi apportino addirittura eccessivo stress ed eccessivo livello di cortisolo nel nostro corpo, che non ci aiuterebbe affatto nel nostro percorso verso la longevità. Se il regime alimentare che vogliamo implementare è troppo stressante per noi, partiamo già con un handicap estremo, che andrà sicuramente a condizionare il risultato finale.

 

 

TERZO PUNTO

Che fine farà la nostra voglia di convivialità?

Che fine faranno tutte le nostre eccellenze gastronomiche?

Anche qui, un conto è vivere in una popolazione in cui, culturalmente, il cibo ha un certo valore, la convivialità viene applicata in modi differenti e le eccellenze gastronomiche sono completamente diverse da quelli che ammiriamo in Italia.

In qualsiasi regione noi andiamo, possiamo senza ombra di dubbio, trovare delle eccellenze gastronomiche riconosciute a livello mondiale. E non parlo solo di vini o di formaggi.

Parlo di dolci (che dire del tiramisù, del babà o del cannolo siciliano!), parlo di affettati (abbiamo tra i prosciutti più interessanti del mondo!), parlo di condimenti della pasta (la carbonara e la amatriciana ce la scordiamo!) o di paste vere e proprie (ravioli, tortellini, agnolotti!).

Ma l’elenco è ben più lungo.

Ora, di fronte a tutto questo, abbiamo fondamentalmente 3 strade:

a) Far finta che, quelle che per mesi vi ho propinato, siano tutte sciocchezze.

b) Essere talmente convinti di voler affermare per la nostra vita un cambio radicale della nostra alimentazione, che cominciamo immediatamente senza “se” e senza “ma” quanto per mesi vi ho spiegato.

c) Troviamo una via di mezzo, che ci permetta una certa sostenibilità, dandoci un’aspettativa di vita magari non di 100 anni, ma oltre i 90.

 

 

Ecco quindi il mio personale Decalogo per vivere a lungo, bene e godersi un po’ la vita!

 

1) Aumentate di almeno mezzo litro la quantità di acqua che attualmente bevete in un giorno e mantenete la nuova quantità per tutta la vita; vanno bene anche infusi e tisane (non dolcificate in alcun modo) e sappiate che 3-4 tazze di tè verde senza zucchero allungano la vita!

 

2) Consumate ogni giorno, due volte al giorno, un’abbondante porzione di verdure, cambiando spesso tipologia e giocando con tutti i colori della natura; consumate anche 2 piccole porzioni di frutta al giorno.

 

3) Muovetevi! Non dovete necessariamente andare in palestra o fare chissà cosa, ma cominciate ad utilizzare escamotage che vi permettano nella quotidianità di arrivare almeno a 8000 passi al giorno.

 

4) Evitate completamente tutte le bevande contenenti zuccheri o dolcificanti ipocalorici; evitate anche i succhi di frutta senza zucchero; evitate snack dolci e salati di qualsiasi tipo, incluso crackers e tarallini; ricordate che tutto quello che scartate fa male alla salute! E state attenti: il nostro problema più grande è che sottovalutiamo tutti i nostri assaggini quotidiani: tutte le volte che direte “tanto cosa vuoi che sia quel pezzettino lì” state già alterando tutti i meccanismi biochimici del vostro corpo.

 

5) Cercate di raggiungere e poi mantenere un peso adeguato. Per stabilire il peso adeguato prendete il vostro peso attuale e sommatelo al vostro peso di 5 anni fa, la somma dividetela per 2, quello è il vostro peso adeguato. Per raggiungere il peso adeguato, vi basterà applicare queste regole in modo rigido e, durante la settimana, dovrete fare 4 pasti, a vostra scelta, solo con un tipo di pesce + verdure, condite con poco olio e nient’altro.

 

6) Privilegiate cibi fortemente integrali, che sia pasta, riso, altri cereali o prodotti da forno; variate anche con cereali naturalmente senza glutine (miglio, quinoa, grano saraceno); i cereali vanno conditi con verdure, proteine, olio, poco sale e tantissime spezie. 2 volte a settimana potete concedervi un primo piatto con un condimento più azzardato, che contenga anche alimenti più critici.

 

7) Usate quotidianamente prodotti fermentati (kefir, yogurt, kombucha, miso, crauti, lievito di birra a scaglie) e una manciata di mandorle o noci.

 

8) Concedetevi un solo dolce a settimana a vostra scelta e, durante la settimana, consumate massimo 100 grammi di cioccolato fondente senza burro di cacao; concedetevi una pizza (un sushi o un’apericena o un kebab o un cheese burger) a settimana e un solo pasto “libero” a settimana, in cui potete consumare fino a 3 portate a vostra scelta, che includano anche alimenti altrimenti vietati.

 

9) Per quanto riguarda la frequenza delle proteine, i più frequenti devono essere i legumi, poi il pesce, poi le uova. Massimo 1-2 volte a settimana utilizzate carne o affettati o formaggi. I condimenti devono essere con olio di oliva, poco sale e moltissime spezie e le cotture semplici e mai aggressive; niente infarinature e impanature e mai mescolare differenti tipi di proteine nel pasto (eccetto nel pasto libero); potete invece associare le proteine con i cereali o i prodotti da forno.

 

10) Bevete un po’ di vino, ma non tutti i giorni; meglio se bevete solo 2-3 volte a settimana. La domenica sera digiunate, consumando una tazza di tè verde e nient’altro.

 

Lunga vita a tutti!

Primo Vercilli

medico dietologo nutrigenetico
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